Il premio

Era un giorno come tanti. Ancora una volta mi stavo affidando alla volontà e alla voglia di fare pur non avendo tempo né forze. Stavo ripulendo il balcone dalle foglie e i vasi dall’ortica e dalle altre piante infestanti, quando, eccolo lì, all’improvviso, il premio: tra gli sterpi secchi della peonia che mi ero comprata da sola con tanto amore e tanta soddisfazione, che mi ero rifiutata di buttare, due getti nuovi con i loro boccioli!

Era domenica e le associazione dei Salesiani per il sociale vendevano le violette di Don Bosco per finanziarsi:

“Fare il bene senza comparire. La violetta sta nascosta ma si conosce e si trova grazie al suo profumo”.


E poi la telefonata che sblocca il mio dottorato. Per me la pandemia finisce veramente solo adesso. Così come il dolore grande, non mio, ma vissuto di riflesso. La rabbia, la frustrazione, tutto via, tutto finito: la peonia rinata, la violetta di Don Bosco, il dottorato finalmente sbloccato, per non parlare della Scuola di Biblioteconomia con il tirocinio in preparazione, i lavori per i corsi e il fantastico sito che sto componendo: ecco il premio alla costanza, alla fiducia, alla volontà nonostante tutto!

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