È cominciato lunedì 7 ottobre 2024 il corso della Scuola di Biblioteconomia della Biblioteca Apostolica Vaticana (dove, a scanso di equivoci, partecipo come studente).
Finalmente!
Questi passi sembrano tanto lenti, ma a guardare bene non sono neanche tanto piccoli!
Soprattutto è difficile far capire come il mio percorso di vita e di studi, non solo sia un tutt’uno, ma cose apparentemente lontane e diverse in realtà sono connesse e non così lontane e diverse!
Altrettanto difficile far capire che non c’è un punto d’arrivo o una ripetizione, ma un continuo, incessante arricchimento.
Non c’è una perdita di tempo o, quel che sembra più preoccupante ai più, denaro.
Non c’è ripetizione nel mio ormai ricco curriculum. Le discipline vengono approfondite. Dove c’è carenza subentra e supplisce l’invenzione nel senso di scoperta.
Tra le cose più belle e importanti del corso il Seminario di inclusione. così legato alle mie esperienze recenti e al mio secondo lavoro, ma soprattutto alla vita e all’esistenza in quanto tali.

Il libro di Vincenzo Paglia porta alla coscienza e mette insieme concetti ed eventi che magari già conosciamo, ma non consideriamo o esaminiamo in modo esauriente.

È bello anche come oggetto, ha una confezione curata ormai insolita nell’oggetto libro. Per questo ha un sapore antico. La copertina è un cartoncino ruvido color panna. Risaltano le mani che si tengono, disegnate a matita, contribuiscono a quel calore che emana, tattile, dalla carta. Illustrano il concetto chiave del testo che, solo con la solidarietà, si può vivere la fragilità comune a tutti. Solidarietà che è, appunto, la forza della fragilità. Anche all’interno l’impaginazione e i materiali sono curati e molto piacevoli al tatto, alla vista, all’olfatto e all’udito.
Altrettanto vitali e importanti per vivere e capire il presente in continuità e riscoperta del passato, i libri di Luciano Floridi sempre grazie alla Scuola di Biblioteconomia.

To be continued!
