Il titolo che ho dato a quest’articolo all’inizio della “prigionia benefica” era sarcastico e anche un po’ arrabbiato.
Mi sono buttata nello studio evitando di pensare, credendo che se non vedevo, il tempo sarebbe passato più in fretta.
I pochi giorni sarebbero stati solo un intervallo, una breve perdita di tempo per l’incalzante e, a volte, stressante routine quotidiana.
Poi però è arrivata la prima domenica senza messa.
Mi sono trovata proiettata in un’altra dimensione, una realtà altra,
grottescamente simile alla trama di uno di quegli improbabili film catastrofisti.
È stato shockante: in cinquant’anni non mi era mai capitato niente di simile, neanche durante gli anni di piombo.
Ho pensato all’attentato al giudice sotto casa, sul tragitto per la scuola elementare.
Io, mia madre e gli altri bambini e genitori che andavamo a scuola,
allora si andava a piedi, eravamo scampati perché il bersaglio, quella mattina era uscito in ritardo.
Ho pensato ai miei genitori e ai miei nonni che hanno vissuto la Seconda Guerra Mondiale.
A Settimia Spizzichino, sopravvissuta, che frequentava la casa di mia nonna.
Io, bambina, fissavo i numeri tatuati sul suo braccio e le lenti dei suoi occhiali, spesse come fondi di bottiglia.
Mamma mi aveva detto che erano il frutto degli esperimenti medici nei campi di concentramento.
Superato lo shock iniziale della “prigionia benefica”, ho pensato che poteva essere un’opportunità questo tempo:
Per vivere una fede non scontata e distratta;
Per riesaminare le scelte di una vita:
Hanno ancora senso di fronte a tutto questo? A tutti questi morti?
La risposta è sì.
Il vero disagio, la vera impotenza ora, è il non poter fare niente per aiutare direttamente e concretamente chi soffre.
Il mio entusiasmo per lo studio è invariato: le nuove tecnologie
permettono di far lezione tutti insieme e di vedersi e di parlarsi.
In rete trovo alcuni dei testi che mi servono, digitalizzati, almeno in parte.
Allora, avanti!
È ora di andare in palestra, in salotto, con i video, ma, volendo, c’è la videoconferenza anche per la ginnastica.